L’indagine della Dda di Milano che ha portato all’arresto di 19 ultras rischia di avere per Inter e Milan delle ripercussioni anche sul piano della giustizia sportiva.
Il procuratore federale della Figc, Giuseppe Chinè, quasi due mesi dopo quegli arresti ha ricevuto le carte dell’inchiesta dalla Procura di Milano e ha quindi aperto l’inchiesta sportiva.
I pm titolari dell’indagine “Doppia Curva” hanno completato tutto l’iter investigativo prima di inoltrare il fascicolo alla Procura Figc. Che ora dovrà verificare se nelle carte sono emerse eventuali condotte “rilevanti” per l’ordinamento sportivo, da parte delle due società o di loro tesserati.
Inter e Milan al momento non sono indagate, così come non risultano dirigenti del club indagati nel fascicolo d’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta negli affari delle curve.
Ma il Codice di giustizia sportiva, agli articoli 25 e 27, regolamenta proprio i rapporti tra le società di calcio e il tifo organizzato, sia per quanto riguarda la “prevenzione di fatti violenti“, sia per quel che concerne la “cessione dei titoli di accesso alle manifestazioni calcistiche”.
I biglietti. Così come i rapporti tra i calciatori e gli ultras. Infine, non va mai dimenticato anche l’articolo 4 del Codice Figc, quello che richiama società, dirigenti, atleti e tecnici al rispetto dei “principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva” e qui arrivano i primi problemi per entrambe le squadre milanesi, infatti pare che continua a leggere